Autore scrittore
ROBERTO FERRARESI

IL VALORE DEL TEMPO

Il tempo è la nostra più grande ricchezza, la vera un'incognita è di quanto patrimonio disponiamo, e cosa possiamo fare per utilizzarla al meglio.

Il tempo che trascorre è da sempre all’apice della ricerca dell’umanità nel poterlo misurare, controllare, codificarne il come ottimizzarlo al meglio.

Tutto ebbe iniziò anticamente quando si comprese che il sole che saliva al cielo per poi calare la sera seguiva un percorso misurabile, gli obelischi furono un primo strumento utile allo scopo.

I primi a misurare il tempo furono i Sumeri e i loro calcoli astronomici, a seguire gli egizi, che furono i primi a creare gli strumenti necessari per misurare la giornata suddivisa in ventiquattro ore, ma la necessità di sviluppare marchingegni di precisione, sempre più funzionali e precisi, passando dalle meridiane al pendolo galileiano, agli orologi al quarzo per giungere ai giorni nostri, con cui il tempo lo misuriamo con gli orologi atomici (che sembrano avere un margine di errore infinitesimale) non ha mai placato l’esigenza dell’uomo nella continua ricerca, perché questo all’uomo non basta.

Questo dimostra quanto per l’uomo il tempo sia sempre stato considerato un bene prezioso.

L’idea del tempo è strettamente collegata allo spazio, infatti gli studi scientifici dimostrano che sarebbe più corretto parlare di spazio-tempo.

Questa stretta relazione che lega lo spazio al tempo è il motore che spinge la ricerca nella conoscenza sempre più approfondita verso una corretta misurazione del tempo, tutto questo potrebbe rivelarsi molto utile per la comunicazione ed il trasporto, non è difficile immaginare come.

Anche se la possibilità di poter modificare il tempo riducendolo o allungandolo a seconda di quale sia l’esigenza, potrebbe rivelarsi una pratica molto utile per ottimizzare ogni istante o per procurarci diverse ulteriori possibilità d’azione, ciò nonostante, potrebbe presentare anche dei rischi, che al momento non siamo in grado di comprendere o quantificare.

Ma questo, al momento è ancora solo fantascienza.

Rimane comunque un fatto, che sin dall’antichità il termine “Carpe diem” (Cogli l’attimo) ha assunto un significato ben preciso, un attimo può essere guadagnato come perso, a seconda di come l’abbiamo impiegato.

Ecco perché lo scorrere del tempo per noi può assumere anche altri significati non di poco conto, quando sostengo che il tempo può essere un amico e un mentore o un rapace predatore mi riferisco proprio a questo.

Il tempo che ci accompagna, non ha alcun interesse verso di noi, o verso la nostra vita, tantomeno nel “come” decidiamo di spenderlo, lui è lì a scorrere al nostro fianco e basta, senza giudizi né aspettative.

Non siamo in grado di sapere quanto ce ne sia concesso, e questo dovrebbe già essere un buon motivo per ragionare su come spenderlo al meglio.
La nostra umanità dovrebbe essere fondata su questo principio, ogni giorno è un dono che non sappiamo se domani ci verrà rinnovato, ma come tutti ben sappiamo questo concetto, a seconda dell’età, assume un diverso punto di vista e una diversa applicazione.
L’età non sempre dona saggezza, specialmente quando non guardiamo le cose per quello che sono. Quando sono in cerca di risposte su alcuni comportamenti degli adulti a cui non riesco dare delle risposte ragionevoli, provo a cercare delle similitudini di comportamento nei bambini, ed ogni tanto riesco persino a trovare delle risposte che danno un senso alle mie domande.

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